Descrizione Opera

L’opera è cofinanziata da ANCE Taranto, Sistema Edilizia Taranto, Cassa Edile della Provincia Jonica e Formedil CPT Taranto e realizzata in collaborazione con la società di architettura e ingegneria MAS SRL, è una reinterpretazione del celebre simbolo del Manifesto del Terzo Paradiso disegnato dall’artista Michelangelo Pistoletto. Il celebre simbolo del Manifesto del Terzo Paradiso realizzato nel 2003 è il segno poetico dell’infinito con due cerchi contigui a simboleggiare i due poli opposti di natura e artificio a cui viene sovrapposto un terzo cerchio centrale per rappresentare un ideale superamento del conflitto. Il Terzo Paradiso diffuso in tutto il mondo è stato progettato per Taranto da Giuseppe Vultaggio e realizzato dal collettivo Land Art Salento con elementi naturali, canne intrecciate che compongono l’opera. Il Terzo Paradiso per Taranto è il simbolo di una possibilità di rinascita, un momento di scambio e relazione che il maestro Pistoletto dona alla città.

 

Visibile da Corso due Mari e dal Ponte Girevole

 *Visitabile solo su prenotazione

 Contatti: Angelo Cannata - Associazione "Le Sciaje"

 Tel: 3480019309

Mail: lesciajegmail.com 

Indirizzo
Luogo

Il Castello Aragonese (o castel Sant'Angelo) occupa l'estremo angolo dell'isola su cui sorge oggi il borgo antico della città di Taranto, l’edificio conserva tuttora tracce delle epoche greche, bizantine e normanno-svevo-angioine. Il nuovo castello di epoca aragonese fu ricostruito negli anni tra il 1487 ed il 1492 per volere del re di Napoli Ferdinando d'Aragona seguendo i nuovi criteri imposti dal perfezionamento delle artiglierie. Con la dominazione spagnola furono rafforzate le difese allargando il fossato e costruendo una nuova fortificazione con tre torri. Con gli Asburgo nel 1707, il castello divenne una prigione per ritornare alla sua funzione originaria con Napoleone Bonaparte. Nel 1883 furono demolite alcune torri per fare posto all'attuale canale navigabile e al ponte girevole, i lavori furono ultimati nel 1887, anno in cui il castello divenne una sede della Marina Militare.